Il Tartaloto è una Tartaruga
sul cui guscio
è sbocciato un fior di loto.

Il Tartaloto

La Tartaruga sembra aver viaggiato attraverso il tempo, senza fretta dalla preistoria fino ai giorni nostri, ha passeggiato tra le epoche, ha navigato tra le acque di mari e oceani infiniti. Dentro il guscio del carapace trova spazio la memoria dell’intero pianeta Terra ed è la tartaruga stessa simbolo e messaggera della Madre Terra.
Secondo la mitologia fu Xurma (la tartaruga) a salvare il mondo nella guerra tra i demoni e gli dei, fu lei ad ispirare l’infante Ermes: dal suo sacrificio gli uomini ebbero la musica.

Antiche Storie cinesi narrano che il suo guscio fu pentola e fucina del Cielo: diede linee intere e linee spezzate, redatte dal fuoco, trascritte dal vento sulla sabbia, nei letti dei fiumi, sulla roccia, nella terra, sul legno, sulle foglie, sulla carta di riso.

La Tartaruga, immortale protagonista di uno dei più celebri paradossi della matematica e della logica, è destinata ad un’eterna vittoria sull’uomo più veloce. La Tartaruga continua a camminare lenta e precisa, secondo un ritmo ancestrale che può riportare la saggezza tra gli uomini.

Il Tartaloto è una Tartaruga sul cui guscio è sbocciato un fior di loto.
Il Tartaloto vuole essere un augurio e un simbolo di salvezza per l’umanità intera, indica la ricerca di spiritualità collettiva, la tensione verso il divino universale, la goccia d’acqua che scopre di essere l’oceano.

Scarica lo statuto dell’associazione

Lo staff

Licia Tumminello, presidente

Giovanna Pamiro, vicepresidente

Marina Serina,
segretario

Nuova Filosofia?

La prima lezione dello Yoga è “il non attaccamento.

Dopo 13 anni di attività vissuta intensamente dentro un luogo fisico abbiamo detto addio al nostro Centro di Yoga e, ancora a tempo indefinito, navigheremo le onde della rete. Questa scelta comporta un riposizionamento concettuale del progetto Tartaloto.

Innanzitutto crediamo che le epoche si trapassano l’una nell’altra facendo gran clamore e provocando distruzione, ma lasciano inalterato il nucleo di valori su cui la Vita si innesta. Nel manifesto per una scuola a bottega (n.b.:metterei il riferimento alla pagina) abbiamo definito lo Yoga una disciplina empirica con contenuti spirituali. Tradizionalmente l’allievo si recava dal Gurū per acquisire gli insegnamenti. Non erano in molti a seguire la via dello Yoga. Era considerato un faticoso percorso di libertà riservato a pochi eletti. Nel ‘900 il processo si è invertito fino a raggiungere l’estremo opposto e lo Yoga è diventato il benessere accessibile a tutti.

In questi cambi di prospettiva dello Yoga si intravede l’azione del respiro di Brahma: il movimento espansivo delle cose (dell’universo), Spanda, e il suo rientro, Nispanda. Una fase che circola nell’altra senza soluzione di continuità. Entrambi gli approcci, l’aristocratico per pochi eletti e il democratico per tutti, sono da considerarsi Yoga. Quello che è nuovo è che abbiamo raggiunto un culmine e il movimento si sta invertendo di nuovo. Come quando nel Tao sembra che il tondo sia diventato tutto nero e invece minime brillano le prime scintille di luce, o all’opposto il bianco sfolgorante si screzia.

Lo yogi un tempo si votava allo studio e alla ricerca della verità, indifferente alle disgrazie del mondo. Il suo era un lavoro principalmente solitario,

sia perché si ritirava nella foresta sia perché si raccoglieva in se stesso. Scegliere di praticare con noi dentro il progetto Tartaloto oggi significa fermarsi e prendere consapevolezza che dovremo procedere da soli e imparare a vivere in compagnia di noi stessi. Non è più solo un fatto individuale, è un passaggio d’epoca. Ognuno è chiamato a riflettere su questioni cruciali ed è importante capirle bene, in ogni loro effetto; lasciarci trasportare dall’onda emotiva della massa potrebbe essere molto pericoloso.

L’insegnamento online è uno strumento come tanti altri; è l’uso che ne facciamo che crea la differenza. Da soli, ovunque siamo nel mondo, stendiamo il tappetino e ricerchiamo il raccoglimento. Il tempo si è espande e la nostra dimora (come l’antica caverna) si riempie di buona energia. Praticare da soli è più difficile e più faticoso perché ci chiede una maturità e un’autodisciplina molto lontane dal sistema culturale in cui viviamo, decisamente improntato alla soddisfazione dei bisogni spiccioli della fatua socialità e a ricercare discipline atte a favorire la gestione dello stress. Obiettivo, quest’ultimo, che lo Yoga raggiunge egregiamente. Ma, come ci diceva il Maestro Aruna, lo Yoga è ben altro… e in tutta onestà siamo in parecchi a essere stufi che la sua natura spirituale venga tirata e stirata ogni oltremisura.

Anche la relazione con l’insegnante non ne risulta necessariamente svilita, anzi crediamo che possa diventare profonda come in presenza; in alcuni casi la forma comunicativa della lettera può favorire l’apertura delle parti in una reciproca conoscenza.

Praticare da soli pone le stesse sfide della sala comune, solo in una forma più ardua e con meno scappatoie; e non è detto che i risultati siano inferiori, anzi …

La situazione più interessante è quando si creano le condizioni per praticare in modalità mista: una pratica quotidiana solitaria combinata con una pratica intensiva di gruppo periodica. Questo è il nostro obiettivo.

Donazioni

Per donare il tuo 5×1000 inserisci nell’apposita casella del modello 730 il nostro codice fiscale:
910 296 50198

Per donazioni tramite bonifico bancario utilizza il seguente codice IBAN, intestato all’Ass.ne Culturale Tartaloto APS:
IT 07 U 05034 56841 000000005663

Grazie!