Le escursioni alla ricerca dei luoghi “alti” dell’energia

Oggi siamo in grado di effettuare recuperi archeologici che rivelano che, quando non si sapevano forgiare i metalli, non si conosceva la ruota e non c’ era ancora la scrittura, tuttavia l’ uomo sapeva modellare collinette e depressioni secondo perfetti disegni geometrici, innalzare monumenti orientati con precisione in base a costellazioni e movimenti cosmici, propagare vibrazioni ed energie erigendo grandiosi monoliti o, successivamente costruendo obelischi, templi e basiliche. Riuscire a spiegare come ciò possa essere avvenuto, per noi uomini razionali ed evoluti, è impossibile.

I nostri cinque sensi ci permettono di percepire solo in parte il mondo che ci circonda e la realtà è diversa e più complicata di come ci appare. Solo avvicinandosi al creato con disponibilità e apertura si può percepire ciò che gli antichi hanno sentito. La disponibilità, l’apertura, sono qualità che abbiamo perso ma che possiamo ritrovare.

E allora vedremo noi stessi e gli altri con occhi che non sono più quelli fisici, udremo suoni che ci sembrerà non avere mai sentito, percepiremo vibrazioni ed energie che non riconosceremo come fisiche, gusteremo sapori diversi e avvertiremo profumi e sensazioni che possono condurci a passate memorie.

Quelli che andiamo a definire “ luoghi alti” ci mettono nelle migliori condizioni affinché questo sentire amplificato si risvegli in noi.

I luoghi alti

Quando si dice che un luogo è ricco di una magica atmosfera, la si attribuisce alla bellezza del posto, alla tranquillità che vi aleggia, al rispetto che si prova verso un sito religioso. Il senso di benessere, di serenità e di forza fisica pervade tutti coloro che lo visitano quindi è un dato obiettivo. Ci sono siti che la religione ha reso sacri, o che appartengono a religioni anche più antiche e nonostante ciò da millenni sono ancora venerati, in considerazione del fatto che costituiscono “luoghi alti” cioè ricchi di energia vivificante e benefica.

Studi approfonditi ed indagini energetiche che hanno dimostrato che effettivamente certi luoghi emettono particolari forze che agiscono positivamente sugli esseri viventi. Sono luoghi in cui le forze attive riescono a potenziare le energie della mente umana presenti in maniera diversa in ciascun individuo. Nel tempo questi luoghi sono diventati luoghi sacri e, come spesso accade, luoghi della contemporanea religione sono stati eretti su resti o rovine di vecchi luoghi sacri secondo altre, precedenti, antiche religioni.

Quante volte, passeggiando nel chiostro di una chiesa o osservando un paesaggio maestoso e incontaminato, abbiamo sperimentato sensazioni di profonda pace, unicità, intima unione con l’ambiente?

E’ grazie a questo particolare sentire che alcuni luoghi sono stati individuati e da allora riconosciuti come luoghi “alti”, luoghi cioè ove maggiore si percepisce quell’energia che solca la terra, quel flusso di energia che attraversa l’intero pianeta. Ivi l’uomo ha costruito chiese ed edifici o eretto piramidi o obelischi, strutture tutte in grado di amplificare, plasmare, raccogliere l’energia del luogo affinché tutti gli uomini, secondo il loro grado di consapevolezza, potessero goderne.

La Val Vertova e la Fonte di San Patrizio

Nella chiesetta di San Patrizio di Colzate, sopra Vertova in Val Seriana, ai piedi di una statuetta raffigurante il Santo, sgorga una fonte: bagnandosi gli occhi dopo aver asperso d’acqua quelli della statua, sembra che si possa risolvere qualsiasi problema legato alla vista.

Il rimando cristiano è alla leggenda di san Patrizio che, si narra, fosse guarito miracolosamente dalla cecità quando era bambino. L’usanza di bagnare anche gli occhi della statua, invece, proverrebbe dall’intendimento di assicurarsi, tramite una pratica propria della “magia contagiosa” la stessa sorte benevola e miracolosa toccata al santo.

La Val Vestino e le acque vibrazionali

La Valle di Vestino solca la sponda bresciana del Lago di Garda. Deve il suo nome ai monti Vesta e Stino che la chiudono ad occidente ed è contornata a nord dalle cime dolomitiche del Monte Cingla, della Cima Tombea e del Monte Caplone. È ricca di corsi d’acqua incontaminati che dalla periferia confluiscono tutti al centro della valle. Le acque hanno vibrazioni differenti e si ritiene che abbiano poteri coadiuvanti in varie cure.

I sette piccoli centri abitati della valle sono Armo, Bollone, Moerna, Persone, Turano, Magasa e Cadria i quali, nonostante la vicinanza sono tra loro “invisibili”. La leggenda narra infatti che la dea Vesta avesse una sacerdotessa (vestale) incaricata di tenere sempre acceso il fuoco del tempio. Il giorno che si sposò e lasciò il tempio, la vestale decise di lasciare la valle ai suoi sette fratelli a condizione che costruissero le loro case in modo che dal comignolo di una non si vedesse il fumo delle altre.

Cima Rest è una frazione di Magasa, piccolo comune montano dell’alta Val Vestino. La zona è nota per i “Fienili”, caratteristici fabbricati rurali in paglia di frumento, dal tetto molto spiovente. In origine, al piano inferiore c’era l’abitazione per il contadino e la stalla per il bestiame, e a quello superiore il deposito per il fieno. Ora sono stati in parte ristrutturati e adibiti ad uso abitativo.

La baita del CAI a Temu’ per… rimirar le stelle

Da qualche anno la nostra Associazione ha adottato il 7 luglio come ricorrenza da festeggiare: secondo il calendario giapponese è la notte delle stelline innamorate. Iin questa speciale data la maggior parte delle città giapponesi sono piene di decorazioni colorate, allineate lungo i bordi delle strade. E’ il Tanabata, una festa che ha le sue origini in una leggenda cinese, tramandata poi anche in Giappone: “il Mandriano e la Tessitrice”.

Se alzate gli occhi al cielo potete vedere due stelle più brillanti di altre, Vega della costellazione della Lira e Altair della costellazione dell’Aquila: sono la Tessitrice e il Mandriano della leggenda, che, solo per questa notte in tutto l’anno, cioè la settima del settimo mese, si possono incontrare e rinnovare la loro promessa di eterno amore . Durante questa notte si avverano tutti i desideri che vengono scritti sui tanzaku, cioè foglietti di carta colorati legati a un ramo di bambù.

Anche noi, presso la Baita Paghera ospiti del CAI di Crema, immersi nel silenzio della montagna, abbiamo scritto con cura i nostri biglietti, li abbiamo colorati e decorati e, una volta pronti, appesi sotto il magico cielo di stelle.

Con la festa delle Stelline Innamorate e l’omaggio alla luna piena si è concluso il primo ciclo della rassegna “Il Tartaloto esce dal guscio” .