“Chiunque sia in grado
di respirare e di usare le mani
è anche in grado
di praticare lo Yoga.”
Yoga Gentile for Parkinson
“Krishnamacharya diceva che chiunque sia in grado di respirare e di usare le mani è anche in grado di praticare lo Yoga. A seconda dell’età, dello stato di salute e della formazione culturale, si cerca una pratica appropriata, seguendo la quale si può sviluppare il vero Yoga”. Da Il cuore dello Yoga di T.K.V. Desikachar, figlio di Krishnamacharya e suo erede spirituale.
Marina e Laura sono disponibili a tenere Master Class e seminari ad operatori del settore e a care-giver.
Yoga Gentile for Parkinson
“Krishnamacharya diceva che chiunque sia in grado di respirare e di usare le mani è anche in grado di praticare lo Yoga. A seconda dell’età, dello stato di salute e della formazione culturale, si cerca una pratica appropriata, seguendo la quale si può sviluppare il vero Yoga”. Da Il cuore dello Yoga di T.K.V. Desikachar, figlio di Krishnamacharya e suo erede spirituale.
La storia
Lo sviluppo e la storia di Yoga for Parkinson è un buon esempio di uno Yoga su misura. Nasce nel 2014 come parte di una rete di supporto ai malati e ai loro caregiver organizzata in partnership con diverse associazioni e realtà del territorio. La prima proposta fu limitata a due mesi di incontri e coinvolse 21 persone; il successo inaspettato fu la molla che ci indusse a trasformare l’esperienza fatta in un vero e proprio progetto-studio. Dal 2015 è aperto un corso di Yoga riservato a pazienti parkinsoniani e ai loro caregiver.
La lezione tagliata su misura
Si inizia con il metodo Yogalifetrail, un programma di benessere, consapevolezza e prevenzione della salute collettiva, innovativo nei contenuti e nel linguaggio da noi messo a punto.
La pratica prosegue con lo studio di Kria e asana semplificate, come ad esempio il saluto al sole, il guerriero o altre ancora, dove allo stretching classico viene preferita l’eleganza e la morbidezza del gesto. Al termine della sezione dinamica c’è il momento dedicato all’ascolto del respiro e alla pratica dei Pranayama, tecniche per aumentare la vitalità respiratoria, potenziare gli scambi gassosi negli alveoli dei polmoni e migliorare la concentrazione mentale. Un’ultima parte conduce l’allievo a terra dove di volta in volta vengono proposti esercizi mirati a sviluppare le diverse qualità dello Yoga: armonia e pace in se stessi, consapevolezza del gesto, sincronicità del movimento e del respiro, tonicità dei muscoli. Concludiamo con il rilassamento, momento imprescindibile del lavoro dello Yoga per fissare i contenuti ricevuti ed esperiti durante la lezione.
Yoga e psicomotricità
La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. La malattia fa parte di un gruppo di patologie definite “Disordini del Movimento” e tra queste è la più frequente.
Dopo aver approfondito lo studio della patologia e lavorato sul campo per due anni, abbiamo pensato di arricchire la proposta del percorso YOGA FOR PARKINSON con l’introduzione di esercizi e attività prese in prestito alla psicomotricità per lavorare su obiettivi importanti quali la concentrazione, l’attenzione, la coordinazione e la consapevolezza del se corporeo. Così dal 2018 le lezioni sono diventate due a settimana.
Le due lezioni settimanali risultano complementari e a carattere circolare in quanto alcuni aspetti fondamentali, come per esempio l’attenzione alla respirazione e il momento del rilassamento, si ritrovano simili in entrambi gli appuntamenti settimanali.
Una lezione “tipo” si compone quindi di 5 momenti fondamentali che si ripetono con ritualità, andando ad aumentare via via la complessità delle richieste:
Si inizia con la CAMMINATA CONSAPEVOLE con la quale si chiede agli allievi di portare attenzione all’atto motorio di ogni singolo passo e di tutti i processi muscolari e cognitivi coinvolti, modificando anche lo stile della camminata, inserendo differenti variazioni di velocità, direzione e andatura.
Segue il riscaldamento attraverso i Jattis, per sollecitare in maniera globale tutto il corpo.
Coinvolgiamo poi gli allievi con esercizi di concentrazione e coordinazione dinamica mediati dal gioco delle PALLINE: da soli, in coppia, a piccoli gruppi o in cerchio tutti insieme
Si passa poi all’ascolto del respiro, e con esso alla quiete e alla concentrazione su di sè.
Si conclude con il momento del rilassamento.
Approfondimenti
Approfondimenti sul gruppo, area emotiva, progressi e grafici.